ELIO ALTARE
Producer of La Morra, his striking gesture gives rise to the "Reform" in 1983: with a chainsaw reduces firewood the large old casks to make space for the new French oak barrels. His father Giovanni does not understand the drastic choices of a boy who wants to break up with his old world and dies two years later, without forgiveness for his son.

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MARC DE GRAZIA
If the Barolo Boys were a team, Marco de Grazia was its coach. Mother from Florence, father from California, a degree in Classics in his pocket, he becomes the importer and talent scout of young producers and brings them, new Ulysses, “to the end of the world”. Today he produces wine in Sicily, very close to the Mount Etna.

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CHIARA BOSCHIS
The "one girl" of the Barolo Boys group. Heir of a prestigious dynasty of winemakers in Barolo, at the beginning of the Nineties started with her own estate and follows the footsteps of friends and colleagues, soon becaming one of the most well-known Italian winemakers in the world.

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GIORGIO RIVETTI
An imposing personality before acquiring vineyards in the Barbaresco and Barolo, then becoming one of the leaders of the modernist movement. Of its conception some of the most important and successful promotional initiatives of the Barolo Boys in the Eighties and Nineties.

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ROBERTO VOERZIO
Since the late Eighties, his dream is to play in Langa the timeless charm of the great red wines of Burgundy. To do so, there is no other way than to refine practices vineyard extreme. Voerzio can count on the most celebrated “crus” in the Langhe, provides a high density of vines and thinning a "ruthless" on clusters, where the yield has fallen to 40 quintals per hectare, less than half of the rules of the disciplinary production of Barolo.

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BRUNO CERETTO
Bruno and Marcello Ceretto are also know as "The Barolo Brothers", since they were among the first italian winemakers who started proposing their wines outside Italy, and especially in the USA. (from Ceretto.com) "The two brothers' objective was to select vineyards in the most historically important areas for the production of great wines. This idea, spawned by a visit to Burgundy, would prove the wisdom of the Ceretto family, placing their bottles among the greats of enology and elevating Barolo and Barbaresco among the most appreciated and prestigious wines in the world. The idea was revolutionary at the time for a territory in which the concept of "cru" was completely unknown, but most of all, it was a genial intuition."

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ALESSANDRO CERETTO
Alessandro, Marcello's youngest child, graduated from the Agriculture, Viticulture and Enology Institute in Alba. He continued his education and experience abroad, working harvests on wine estates in the finest wine-growing areas in the world (Bordeaux, South Australia, California, South Africa).

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MAGGIORE VACCHETTO
Maggiore Vacchetto detto Maggiorino,potatore vinicolo e collaboratore di Chiara Boschis, non doveva esserci nel film. Maggiorino e i Barolo Boys non potevano stare insieme, almeno non sulla carta. Invece il caso ha voluto che ci incontrassimo e che dalla sua bocca uscissero, in un giorno tiepido d’estate tra le vigne dei Cannubi e di Via Nuova, alcune delle più profonde e argute riflessioni sui cambiamenti nella Langa e sui rapporti tra le generazioni

MARTA RINALDI
Beppe's daughter Marta Rinaldi (b. 1985) has joined him in the winery after getting a degree in enology from the institute in Alba.

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DAVIDE ROSSO
Giovane produttore di Serralunga e anello di congiunzione tra i Barolo Boys e la nuova generazione “indipendente”, Rosso ci ha colto alla sprovvista nel corso di un’intervista destinata ad altri, convincendoci con la lucidità a volte disarmante e caustica della sua personale rilettura di 30 anni di storia langarola.

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GIANCARLO GARIGLIO
Uno dei più influenti critici enologici europei ha accettato di fare una disamina chiara ed esauriente sui meriti storici dei Barolo Boys e sulle ragioni del loro impatto “devastante” nel mercato del vino anni Novanta. Assaggia e scopre vini di mestiere: uno dei lavori più invidiati del mondo, spesso al centro di polemiche e attenzioni mediatiche, come ogni ruolo che sfocia in un giudizio o punteggio sul lavoro altrui.

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OSCAR FARINETTI
albese di origine, già titolare di una nota catena di supermercati di elettrodomestici, crea una decina di anni fa il concept di Eataly, grande mercato alimentare di qualità nato a Torino e sbarcato anche in altri Paesi, fucina di innumerevoli iniziative culturali e politiche. Lui stesso è tra i principali prodottori di Barolo, con i marchi Fontanafredda, Borgogno e Brandini

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JOE BASTIANICH
For the first time on the big screen. Joe Bastianich, one of the most celebrated American restaurant-men, tv personality, winemaker and wine writer, judge in the “Master Chef” format

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Carlo Petrini
(from Wikipedia) Carlo Petrini (Carlin) is the founder of the International Slow Food Movement. He first came to prominence in the 1980s for taking part in a campaign against the fast food chain McDonald's opening near the Spanish Steps in Rome. In 1983, he helped to create and develop the Italian non-profit food and wine association known as Arcigola. In October 2004, he founded the University of Gastronomic Sciences, a school intended to bridge the gap between agriculture and gastronomy. He was chosen as one of Time magazine's heroes of the year.

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BEPPE RINALDI
Giuseppe Rinaldi, or, more simply, “Citrico,” as he is known to everyone, is a veterinarian “lent” to viticulture and winemaking, a compelling raconteur and, according to all, one of the most original and clearest thinkers, not to mention liberal, in all of the Barolo Langa

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GIAMPIERO CEREDA
Non si cerci il suo nome su Internet, perché nemmeno Google sa esattamente chi sia e che cosa abbia fatto! Il suo nome non compare mai per un tacito accordo con le aziende di cui si occupò per quasi tutti gli anni Novanta: milanese, bancario di professione ed esperto di barrique, non si poteva far sapere che il nuovo Barolo nasceva anche dalle sue mani, o meglio, dal suo naso. Eppure c’era, eccome: Giampiero Cereda è parte integrante dell’epopea Barolo Boys in anni in cui “tutto era possibile”

SILVIA ALTARE
Una delle più note esponenti della generazione “post Barolo Boys”. Figlia di Elio Altare, (il leader dei modernisti), vive sulla propria pelle le complesse dinamiche di chi raccoglie un testimone scomodo, tra esigenze di continuità aziendale e fisiologica ricerca di un “proprio posto nella Langa”

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CAV. LORENZO ACCOMASSO
Decano dei barolisti di La Morra, per due decenni presidente della locale cantina comunale, il cavalier Accomasso non ha cambiato di una virgola il modo di produrre Barolo dal lontano 1958, anno del primo imbottigliamento. Oltre 50 anni di macerazioni lunghissime, affinamenti “eterni” e solo botte grande. “Il Barolo moderno per me non esiste”, ci ha detto a un certo punto. Più diretto di così!

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BEPPE CAVIOLA
Quando l’amico Elio Altare, molto più grande di lui, gli propose di aiutarlo a cambiare la vinificazione, nessuno poteva immaginare che, nel giro di 10 anni, Caviola sarebbe diventato uno dei più acclamati enologi italiani, con consulenze in quasi metà delle regioni, spesso di firme enologiche prestigiosissime. Egli stesso produttore in quel di Dogliani, Caviola è stato per anni il punto di riferimento tecnico per buona parte del gruppo modernista, contribuendo alla loro affermazione stilistica.

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DAVID BERRY GREEN
La tradizione vista dalla parte di un venditore. Con lui non è stata una semplice intervista, ma una messa in discussione dell’intero impianto produttivo della Langa degli ultimi 20 anni. Contro i Barolo Boys, contro la barrique, contro il mercato americano dei vini blockbuster a forever young. Contro tutto e tutti, o quasi: strenuamente dalla parte della “bellezza del nebbiolo” che si traduce in vini classici e longevi

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BANDA DI LA MORRA

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ASD BAROLO BOYS
Better than Real Madrid!

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